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“Port’Alba non deve morire”, è questo lo slogan ideale, il fil rouge, delle tante iniziative promosse nelle ultime settimane da commercianti e librai della storica strada a ridosso di piazza Dante, per mantenere alta l’attenzione sulla necessità, non più procrastinabile, di recuperare questo presidio della cultura, di preservare le tante librerie, conosciute e apprezzate in tutto il mondo per le pittoresche bancarelle, cartoline di un mondo che va dissolvendosi fagocitato dalle ormai innumerevoli attività commerciali legate a un turismo mordi e fuggi che sta distruggendo il centro storico. Ma non solo; è sempre più pressante l’esigenza di mettere in sicurezza il suo emblematico arco, voluto dal viceré Antonio Alvarez de Toledo Duca d’Alba, sotto il quale, nel corso dei secoli, si sono susseguiti eventi, illustri e non, sono passati ragazzi, turisti, uomini e donne, ognuno di questi con i propri sogni, illusioni, sconfitte e traguardi, è scivolata a passo ora lieve ora tumultuoso la piccola e la grande Storia. E quella sui lavori della volta della discordia è una lunga querelle che vede contrapposti il Comune di Napoli e i privati del civico 30 a cui, secondo il primo, spetterebbero gli interventi di manutenzione e di ripristino. Intanto, è corsa contro il tempo, con un accorato appello anche al ministro della Cultura Sangiuliano, per salvare da un triste destino questo vivace polo culturale e per tutelare l’incolumità dei passanti, dei residenti e di chi lavora in questa suggestiva via.

Intervista al libraio Pasquale Langella per fare il punto sul destino di Port'Alba

Il 17 novembre, a partire dalle ore 20,00 e fino alle 23:00, sarà organizzata una Notte Bianca che celebra il fascino senza tempo di questa strada, alla (ri)scoperta del nobile mestiere dei librai, maestri di sogni e di incanti. “La Notte Bianca a Port’Alba” nasce come happening in continuo divenire e destinato a lasciare un segno, tra performance musicali e teatrali, quest’ultime ad opera del TRAM – Teatro di Port’Alba, e incontri con importanti autori (Stella Cervasio, Maurizio de Giovanni, Raffaele Messina, Valeria Parrella, Claudio Pennino, Sergio Siano, Pietro Treccagnoli, Marco Zurzolo e tanti altri ancora) sotto la volta dissestata, grazie a un’intuizione di imprenditori e commercianti del territorio, tra cui Alfredo Mazzei, Pasquale Langella e Maurizio Amodio.

La locandina della Notte Bianca con prestigiosi nomi della cultura 

L’idea della Notte Bianca è arrivata l’11 novembre, nel corso di un presidio organizzato per fare il punto della situazione, quando il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli ha aderito alla raccolta firme per il “Manifesto di Port’Alba”,  lanciato dal Comitato degli Imprenditori e da un lungo elenco di artisti, architetti, intellettuali e residenti, sostenuti da una campagna de “Il Mattino”. Un grido collettivo e trasversale rivolto alle istituzioni per ottenere risposte e interventi celeri, prefissandosi obiettivi concreti. Tutti uniti nel nome della cultura.

 Anche La kokeshi blu ha aderito al "Manifesto per Port'Alba"

Al pari di San Gregorio Armeno, Port’Alba riesce con mirabile sintesi a racchiudere tutte le anime di Partenope, le sue cadute e le sue straordinarie rinascite, ed è un patrimonio storico e artistico che non possiamo perdere.

Un piccolo gesto significativo, quello di aderire alla raccolta di firme e di partecipare ad una serata ricca d eventi, per stringersi idealmente al Comitato degli imprenditori, promotori di questa entusiasmante riscossa, ai tanti cittadini e commercianti che vogliono un lieto fine per questa storia. Una notte, chissà, per stabilire le sorti di un luogo del cuore e per decidere, come società e individui, cosa e chi vogliamo essere.

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