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Manca poco al debutto dello spettacolo “La linea curva”, libero adattamento di Roberto Strati dell’opera “Nella solitudine dei campi di cotone” di Bernad-Marie Koltès. La prima tappa è prevista al “TheAtri” di Largo Proprio D’Arianiello, nel centro storico di Napoli, il 21 aprile.

Roberto Strati, qui nel duplice ruolo di regista e invisibile co-protagonista trascinerà il pubblico in una kermesse suggestiva che analizza le umane debolezze. Insieme a lui, il salernitano Umberto Squitieri e il musicista Rosario Rey Penza.

Seguirà una replica nei locali dell’Associazione Star Project 2.0 il 28 aprile, infine, il 19 maggio presso la Casa del Mandolino di Piazzetta Museo Filangieri.

La kermesse, organizzata dall’attrice Paola Cammarano, si propone di lasciare agli spettatori spunti di riflessione sulla condizione umana nell’epoca del mordi e fuggi e delle facili emozioni.

Roberto Strati darà voce e anima ai passaggi più emblematici del testo di Koltès, reinterpretando in chiave personalissima e originale le tematiche affrontate nell’opera scritta nel 1986 e rappresentata in Italia nel 1992.

Nell’incontro-scontro tra due solitudini, quella di un venditore e quella di un cliente, che si fronteggiano sul tema del desiderio e sui confini tra bene e male, c’è la metafora del continuo divenire dell’uomo, dell’incomunicabilità fra individui. La linea curva diventa terra di confine che resta ignota.

Una vertigine fatta di inquietudini, pensieri e dubbi trasforma il venditore in un tentatore e il cliente nell’umanità abbacinata dalla possibilità di possedere.

Ancora una volta Roberto Strati, attore e regista di lungo corso, con sensibilità e ironia a coinvolgere gli spettatori in un’esperienza personale e collettiva al contempo, a emozionarli e metterli alla prova, offrendo un’intensa prova, viatico per i tempi bui che stiamo vivendo.

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