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È stato recentemente pubblicato un bel volume che rende un doveroso tributo alla figura del compianto Ferdinando Bologna, punto di riferimento imprescindibile per gli storici dell’arte di ieri e di oggi.

“I momenti traenti della storia dell’arte – studi in memoria di Ferdinando Bologna”, questo il titolo dell’opera a cura di Rosanna Cioffi e di Giulio Brevetti, recentemente presentata presso la Gian –  Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.

Un libro che, come sottolinea nell’introduzione Rosanna Cioffi, “nasce subito dopo la scomparsa del maestro abruzzese, il 5 aprile 2019, ma che la pandemia ha a lungo bloccato, ma non fermato.”

Il volume è stato pubblicato da DiLBeC Books, edizione cartacea del Quaderno n°7 della rivista online Polygraphia, e si apre con un saggio di Riccardo Naldi che esplora la formazione e i primi lavori di Ferdinando Bologna.

Nel testo, si sottolinea, inoltre, la modernità del suo metodo storico e “investigativo”.

L’opera, di grande prestigio e corredata da foto e immagini emblematiche, raccoglie importanti contributi, come quello del prof. Giulio Brevetti che in “L’oro di Napoli. Ferdinando Bologna e la mostra del ritratto storico napoletano” ripercorre una delle tappe più suggestive, forse ancora poco conosciute, dell’attività di Bologna quella come curatore insieme a Gino Doria, ad appena ventinove anni, nel 1954, di una mostra ad hoc dedicata al ritratto storico napoletano. Con stile immediato e incalzante, la scrittura di Giulio Brevetti, sobria ma appassionante, restituisce ai neofiti una delle pagine più esaltanti della storia dell’arte locale, un capitolo che andava scritto e condiviso perché: “se si potesse ipotizzare un’estensione cronologica alla “selva di capocce” dei tanti napoletani e di coloro che hanno intrecciato la loro vita con la storia del Mezzogiorno, a buon diritto meriterebbe un posto nella rassegna anche Ferdinando Bologna, per tutto quello che avrebbe dato nei 6o anni a venire, alla conoscenza dell’arte e della cultura meridionale ed europea, uno degli ultimi reali esponenti ‘dell’orgoglio  della storia napoletana’” e non potrebbero esserci parole migliori per elogiare l’encomiabile lavoro di questo tenace e instancabile storico dell’arte.

Il libro restituisce così il ritratto sincero e appassionato di un Maestro che ha formato intere generazioni di studiosi, dando anche utili consigli a quanti operano nel settore della tutela e conservazione del patrimonio culturale.

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