Continua la stagione culturale della Fondazione Humaniter, sita a Piazza Vanvitelli. Gli allievi del corso “Vivere il teatro tra ascolto, visione e partecipazione” hanno portato in scena: “La satira corrosiva di Dario Fo e il mondo interiore di Franca Rame”, uno spettacolo diretto da Adriana Gambardella e Antonio Ferrante che ha omaggiato l’arte poliedrica del Premio Nobel Dario Fo e la figura di Franca Rame, raffinata artista impegnata, vittima di un efferato stupro raccontato con coraggio in un drammatico monologo. Un’occasione dunque per dire, ancora una volta, no alla violenza di genere.
Tra brani, monologhi e scenette il pubblico è stato coinvolto in uno spettacolo suggestivo e intenso.
Questi gli attori: Laura Abbate, Rosa Busillo, Celeste Cotugno, Angela De Nicolo, Vitale Festa, Antonio Forzin, Lina Gentile, Fulvia Langella, Maria Teresa Loffredo, Vincenzo Oriani, Ada Pessolano Filos, Loris Petrone, Carmen Raucci, Alfredo Rubino, Pino Zecca.
Valore aggiunto la collaborazione artistica di Silvana Trenca, della direttrice di scena Celeste Cotugno e del tecnico del suono Vitale Festa.
Punto di rilievo dello spettacolo è stata la messa in scena della riduzione di due atti unici: La Marcolfa e Non tutti i ladri vengono per nuocere dove il grande autore premio Nobel, con la sua satira, proverbiale e graffiante, ha messo a nudo tutte le debolezze e le ipocrisie di una certa società benpensante e borghese.
La performance si è aperta con la lettura espressiva, particolarmente coinvolgente, della brutale esperienza vissuta da Franca Rame: Lo stupro.
Tutti gli attori hanno saputo ben interpretare le parti loro assegnate dalla scrupolosa regia di Adriana Gambardella, calandosi opportunamente nei vari personaggi: un irascibile Padreterno che bacchetta Adamo ed Eva, il nobile decaduto pieno di debiti, la domestica svampita, il fattore interessato e opportunista, la sedicente strega, i coniugi in crisi che giocano a fare la coppia aperta, il ladro imbranato e pasticcione e due coppie di fedifraghi malandrini con adultèri incrociati.
La solida regia di Adriana Gambardella con la collaborazione di Antonio Ferrante, ha reso così tributo a due figure emblematiche della letteratura contemporanea.
Un modo per ricordare Dario Fo e Franca Rame, artisti che hanno lasciato un segno indelebile nella scena culturale e politica italiana.