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Si conclude brillantemente la stagione dei saggi teatrali della Fondazione Humaniter, sita a Napoli in piazza Vanvitelli.  Il 23 maggio, con la direzione artistica del regista Antonino Laudicina, è andato in scena un affascinante spettacolo che ha celebrato la tradizione teatrale e letteraria partenopea e non solo, rivisitata con brio e originalità.

Intitolato “Palcoscenico, che passione! Pennellate di colori…teatrali”, l’evento messo in scena da Antonino Laudicina con gli allievi del suo corso “Emozioni, riflessioni, divertimento”, si è distinto per la sua eclettica alternanza tra pezzi del repertorio classico partenopeo, brani musicali internazionali e sketch a ritmo di filastrocca, come “Veciè, tu non stai bbuono”, scritto proprio da due corsiste Annamaria Luciano e Annamaria Girosi, creando un’esperienza originale e ricca di emozioni.

Questo il cast coinvolto: Patrizia Aiello, Tina Aprile, Carmen Arsieri, Antonio Cacciapuoti, Raffaele Cacchio, Rosalba De Falco, Maria Rosaria  De Marco, Renata De Robertis, Patrizia Della Corte, Antonello Fusaro, Mariarosaria Giacco, Annamaria Angela Luciano, Ada Pessolano Filos, Rossella Ricci, Alfredo Rubino, Giovanna Vannini, Pino Zecca. Purtroppo Rossella Ricci e Alfredo Rubino non hanno potuto prendere parte allo spettacolo per sopraggiunti problemi di salute.

Pino Zecca, oltre ad aver curato la parte grafica, realizzando la locandina e la brochure e ad aver collaborato fattivamente all’organizzazione dello spettacolo, si è esibito in un suggestivo intermezzo poetico-musicale con  “Palomma ‘e notte” (S. Di Giacomo – F. Buongiovanni), “Pianefforte ‘e notte” (S. Di Giacomo), “A’ rumba d’e scugnizze” (R. Viviani).

La regia, attenta a mantenere un equilibrio tra musica, narrazione e interpretazione, ha saputo incitare e motivare gli attori, calibrando efficacemente le loro emozioni. La scelta di un repertorio poliedrico ha permesso di sottolineare la versatilità e la ricchezza della tradizione napoletana.

Il cuore dello spettacolo è stato un tributo a tre pilastri della commedia, figure che hanno saputo catturare l’essenza della vita quotidiana con leggerezza e profondità: Luciano De Crescenzo, filosofo, scrittore e attore, che ha coniugato con efficacia umorismo e riflessione, il grande Eduardo con il suo tocco malinconico fatto di poesia e realismo, sempre accompagnati da un umorismo sottile, Peppino De Filippo, capace di mescolare satira sociale e comicità brillante e Raffaele Viviani, con i suoi personaggi, cantori  della Napoli più popolare, della sua essenza più vera.

Gli attori hanno reso così un tributo sincero e appassionato a questi autori immortali e hanno interpretato con grande applicazione monologhi e alcune scene emblematiche, spaziando dalla famosa “Non ti pago” di Eduardo, al divertente monologo di Raffaele Viviani, “Lo spazzino interventista”, fino  a “Cupido scherza e spazza”, frammento tra i più brillanti e pungenti di Peppino De Filippo, particolarmente apprezzati dal pubblico.

Antonino Laudicina ha evidenziato l’importanza della cultura napoletana e della sua comicità come forma di resistenza e identità, coinvolgendo il pubblico in un viaggio emozionale, tra allegria e momenti di introspezione. La musica, elemento imprescindibile della cultura partenopea, ha inoltre accompagnato le scene, dando alla kermesse quel quid in più.

Proposte teatralizzate come questa stimolano sempre il senso di appartenenza e di memoria collettiva, attingendo profondamente alle radici culturali partenopee. E non dimentichiamo che il giorno della rappresentazione è stato particolare in quanto, di lì a poche ore dalla fine del saggio, sarebbe esplosa in tutta la città una grande gioia sportiva. E visto il risultato, si può ben dire che questo spettacolo abbia portato davvero bene.  

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